Questo video è una sintesi di “Accademia in stazione”, la manifestazione di arte pubblica a cura di Roberto Daolio e Mili Romano che è stata attiva dal 1997 al 2005 all’interno delle annuali celebrazioni organizzate dall’Associazione Familiari delle vittime “Per non dimenticare” la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.Le installazioni e gli interventi dei giovani artisti, allievi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, hanno invaso ogni anno tutti gli spazi della stazione: binari, pensiline, sale d’attesa, bagni pubblici, sottopassaggi, atri, biglietterie, piazzale d’ingresso, i treni stessi. La particolarità di quegli interventi era il loro essere site-specific, contestuali e relazionali: lavori originali scaturiti dall’attento studio degli spazi e di chi li attraversava in arrivo o in partenza, della loro storia passata, delle loro funzioni, e dal rapporto diretto con chi in quegli spazi lavorava. Anche la memoria, l’assunto poetico della manifestazione, il ricordare ciò che alla stazione era avvenuto, non è stata mai intesa come azione retorica, enfatica o celebrativa, ma era piuttosto passato che si trasformava, riattualizzato, attraverso un’energia creativa giovane, e gli interventi che a quell’evento si sono ispirati nel corso del tempo, ora effimeri ora permanenti, ora ludici ora più concettuali, sono stati sempre all’insegna della levità, della poesia, del tocco leggero, cercando sempre di rendere il pubblico, casuale passante-viaggiatore o osservatore intenzionale, parte integrante di un dialogo aperto e dinamico.Fra gli artisti che in “Accademia in stazione” hanno trovato un importante momento di formazione e di sperimentazione:Alessandra Andrini, Paolo Bertocchi, Paolo Chiasera, Vanessa Chimera, Damiano Colacito, Elisa Laraia, Andrea Nacciarriti, Alessandra Montanari, Margherita Moscardini, Sandrine Nicoletta, Chiara Pergola, Sissi, Mona Lisa Tina.Di “Accademia in stazione” sono stati pubblicati, con cadenza biennale, tre cataloghi.Notizie sulla manifestazione si possono trovare in: -Mili Romano, aRITMIe, Ultime visioni metropolitane, Bologna, CLUEB 2003.-Elena Pirazzoli e Riccardo Dirindin, a cura di, Bologna Centrale. Città e ferrovia fra metà Ottocento e oggi, Bologna, CLUEB 2008.-Mili Romano, Con la città che cambia, Acireale, New L’INK, 2014.-Nicola Desiderio, Partenza/arrivo dell’arte pubblica in stazione, www.arcomai.org/.../partenzaarrivo-dellarte-pubblica-dallain-stazione-Roberto Daolio, Il Flâneur e la dama, in “Gomorra. Bologna, la metropoli rimossa” n. 7 , Roma, Meltemi 2004.
ACCADEMIA IN STAZIONE
L'archivio degli interventi dei giovani artisti che hanno partecipato alla manifestazione “Accademia in stazione”, una collaborazione fra l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l'Associazione dei familiari delle vittime della strage del 2 agosto 1980. Accademia in Stazione è stato un progetto d'arte pubblica curato da Mili Romano e Roberto Daolio, dal 1997 al 2005, alla stazione ferroviaria di Bologna.
VIDEO
Questo video è una sintesi di “Accademia in stazione”, la manifestazione di arte pubblica a cura di Roberto Daolio e Mili Romano che è stata attiva dal 1997 al 2005 all’interno delle annuali celebrazioni organizzate dall’Associazione Familiari delle vittime “Per non dimenticare” la strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna.Le installazioni e gli interventi dei giovani artisti, allievi dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, hanno invaso ogni anno tutti gli spazi della stazione: binari, pensiline, sale d’attesa, bagni pubblici, sottopassaggi, atri, biglietterie, piazzale d’ingresso, i treni stessi. La particolarità di quegli interventi era il loro essere site-specific, contestuali e relazionali: lavori originali scaturiti dall’attento studio degli spazi e di chi li attraversava in arrivo o in partenza, della loro storia passata, delle loro funzioni, e dal rapporto diretto con chi in quegli spazi lavorava. Anche la memoria, l’assunto poetico della manifestazione, il ricordare ciò che alla stazione era avvenuto, non è stata mai intesa come azione retorica, enfatica o celebrativa, ma era piuttosto passato che si trasformava, riattualizzato, attraverso un’energia creativa giovane, e gli interventi che a quell’evento si sono ispirati nel corso del tempo, ora effimeri ora permanenti, ora ludici ora più concettuali, sono stati sempre all’insegna della levità, della poesia, del tocco leggero, cercando sempre di rendere il pubblico, casuale passante-viaggiatore o osservatore intenzionale, parte integrante di un dialogo aperto e dinamico.Fra gli artisti che in “Accademia in stazione” hanno trovato un importante momento di formazione e di sperimentazione:Alessandra Andrini, Paolo Bertocchi, Paolo Chiasera, Vanessa Chimera, Damiano Colacito, Elisa Laraia, Andrea Nacciarriti, Alessandra Montanari, Margherita Moscardini, Sandrine Nicoletta, Chiara Pergola, Sissi, Mona Lisa Tina.Di “Accademia in stazione” sono stati pubblicati, con cadenza biennale, tre cataloghi.Notizie sulla manifestazione si possono trovare in: -Mili Romano, aRITMIe, Ultime visioni metropolitane, Bologna, CLUEB 2003.-Elena Pirazzoli e Riccardo Dirindin, a cura di, Bologna Centrale. Città e ferrovia fra metà Ottocento e oggi, Bologna, CLUEB 2008.-Mili Romano, Con la città che cambia, Acireale, New L’INK, 2014.-Nicola Desiderio, Partenza/arrivo dell’arte pubblica in stazione, www.arcomai.org/.../partenzaarrivo-dellarte-pubblica-dallain-stazione-Roberto Daolio, Il Flâneur e la dama, in “Gomorra. Bologna, la metropoli rimossa” n. 7 , Roma, Meltemi 2004.
Nat Wilms
"ALDILA' DEL VOLGA PER NOI NON C'è LA TERRA!"
Video installazione
"La mia proposta per il progetto in stazione consiste in un lavoro video che mostra le riprese di un paesaggio e di un anziano. Il paesaggio descrive la vista sul fiume Volga e in particolare la vista che si ha dalla casa di Pavlov nell'odierna Vologograd. I cittadini di Stalingrado hanno combattuto all'interno della città secondo l'ordine 227 di Stalin "Aldilà del Volga per noi non c'è la terra". L'esercito tedesco sotto la guida del generale Paulus non è mai riuscito a passare sull'altra sponda del fiume dalla quale venivano sempre in aiuto nuovi soldati sovietici.
Sessant'anni dopo la sconfitta del fascismo quella paura della steppa esiste ancora, riposa, non è diventata un monumento ma è rimasta un paesaggio, ormai tranquillo che sopravvive dolcemente.
L'anziano a Volgograd, invece, sembra fragile sotto la luce della candela che sta in continuo gioco.
Il legame sottile con il terrorismo fascista e la città degli eroi sta nella sopravvivenza. Con questo lavoro vorrei descrivere quanto l'esistenza dei luoghi come non-luoghi, e delle persone, stia nella forza di combattimento e di andare avanti, nel credere nel tempo. Sono le storie che cambiano i non-luoghi. "
Video installazione
"La mia proposta per il progetto in stazione consiste in un lavoro video che mostra le riprese di un paesaggio e di un anziano. Il paesaggio descrive la vista sul fiume Volga e in particolare la vista che si ha dalla casa di Pavlov nell'odierna Vologograd. I cittadini di Stalingrado hanno combattuto all'interno della città secondo l'ordine 227 di Stalin "Aldilà del Volga per noi non c'è la terra". L'esercito tedesco sotto la guida del generale Paulus non è mai riuscito a passare sull'altra sponda del fiume dalla quale venivano sempre in aiuto nuovi soldati sovietici.
Sessant'anni dopo la sconfitta del fascismo quella paura della steppa esiste ancora, riposa, non è diventata un monumento ma è rimasta un paesaggio, ormai tranquillo che sopravvive dolcemente.
L'anziano a Volgograd, invece, sembra fragile sotto la luce della candela che sta in continuo gioco.
Il legame sottile con il terrorismo fascista e la città degli eroi sta nella sopravvivenza. Con questo lavoro vorrei descrivere quanto l'esistenza dei luoghi come non-luoghi, e delle persone, stia nella forza di combattimento e di andare avanti, nel credere nel tempo. Sono le storie che cambiano i non-luoghi. "
Giulia Ravazzolo
(PROGETTO)
Dei poggiatesta da installare sopra i sedili della sala d'attesa. collocati in luoghi dedicati alla pausa più lunga come la sala d'attesa, posizionati sopra ad alcuni sedili, dei poggiatesta che permettano alle persone di provare ad interagire con un oggetto solitamente fermo dove posare il capo, creando un approccio diverso alla seduta e dove poggiare il capo creando un approccio diverso alla seduta e con l'ambiente circostante.
Dei poggiatesta da installare sopra i sedili della sala d'attesa. collocati in luoghi dedicati alla pausa più lunga come la sala d'attesa, posizionati sopra ad alcuni sedili, dei poggiatesta che permettano alle persone di provare ad interagire con un oggetto solitamente fermo dove posare il capo, creando un approccio diverso alla seduta e dove poggiare il capo creando un approccio diverso alla seduta e con l'ambiente circostante.
Michela Ravaglia
(PROGETTO)
LA CASA DI ADAMO IN PARADISO
L'intervento è un ambiente unico, monocellulare e di carta, reperto dell'infanzia del bambino che siamo stati ; tutti i bambini sognano di avere una casa segreta, dove vivere senza regola con la possibilità di "risillabare il mondo".
Un'abitazione originaria che diventa il luogo di una memoria più che individuale, collettiva, con il desiderio di fuga e la volontà di un centro.
Tra le linee sovrapposte dei binari, dei treni e dei cavi elettrici una porzione di vita domestica, un luogo dove si trascorre l'infanzia, dove si è definito un nucleo di valori emotivi, con la possibilità di ritrovare un universo perduto, emozioni private, misteri non svelabili e toni familiari.
LA CASA DI ADAMO IN PARADISO
L'intervento è un ambiente unico, monocellulare e di carta, reperto dell'infanzia del bambino che siamo stati ; tutti i bambini sognano di avere una casa segreta, dove vivere senza regola con la possibilità di "risillabare il mondo".
Un'abitazione originaria che diventa il luogo di una memoria più che individuale, collettiva, con il desiderio di fuga e la volontà di un centro.
Tra le linee sovrapposte dei binari, dei treni e dei cavi elettrici una porzione di vita domestica, un luogo dove si trascorre l'infanzia, dove si è definito un nucleo di valori emotivi, con la possibilità di ritrovare un universo perduto, emozioni private, misteri non svelabili e toni familiari.
Chiara Pergola
DECORAZIONE album fotografico
"Foto ricordo: immagini destinate a ridare cuore ai luoghi visitati e a ricollocare al centro di essi il soggetto viaggiante.
Procedendo in modo opposto ne realizzo il negativo e l'ombra: un album di fotografie scattate da altri, in zone di transito, in spazi attraversati e non visti, a ciò e da chi resta solitamente fuori campo, è una de-corazione.
L'album sarà la mappa altrui di un mio itinerario consueto: cedo la macchina fotografica a viaggiatori estranei, incontrati nei punti della stazione che abitualmente percorro da pendolare (binari, bar, treni ecc..) perchè colgano un'immagine dal proprio punto di vista.
L'album è pensato per essere esposto in forma anonima nell'atrio di bologna."
Alessandra Montanari
(PROGETTO)
ART CROSSING
Un percorso attraverso linee spezzate, memorie interrotte; lo sguardo cade sui frammenti di fiori dipinti, petali dal passato per immaginare e ricordare.
ART CROSSING
Un percorso attraverso linee spezzate, memorie interrotte; lo sguardo cade sui frammenti di fiori dipinti, petali dal passato per immaginare e ricordare.
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